“La schiena rotta, graffiata dai sacchi pieni di merce, la neve nelle ossa e il sogno di una zuppa calda. Dolore, fame e freddo. È il ricordo della mia vita da contrabbandiere (posso dirlo? tanto è tutto prescritto…) nel dopoguerra.…
Vai alla Fonte della Notizia: L’abbraccio della Valle d’Aosta, su “Dove” di novembre
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