Anche se oggi quasi tutti gli stati hanno abolito la pena di morte, in passato questa pratica era molto comune, anche nel nostro paese.
Tuttavia, per uccidere avversari, nemici, ladri, assassini, si potevano utilizzare diversi metodi, alcuni dei quali erano più umani di altri: la ghigliottina, ad esempio, era un’esecuzione pubblica molto rapida, ma non tutte le esecuzioni erano così veloci. Per niente.
1. La sega
Come si può vedere dall’immagine, questa pratica medievale utilizzata in Europa e in Asia consisteva nel segare in due parti la persona, ovviamente viva.
Il malcapitato era appeso a testa in giù, quindi tagliato a partire dall’inguine. In questo modo il sangue continuava ad arrivare al cervello e lui si rendeva conto di tutto ciò che stava succedendo.
2. Lo scuoiamento
Se pensate che i metodi dei Bolton nella serie “Il Trono di Spade” siano cruenti, sappiate che ciò che loro fanno in finzione in passato veniva fatto davvero alle persone.
Alcuni criminali infatti venivano scuoiati vivi, tagliando la loro pelle e cercando di farla rimanere quanto più integra possibile, mentre la persona moriva per il dolore. La pelle poi veniva appesa come avvertimento per gli altri.
3. L’esecuzione dell’elefante
Dalle nostre parti questo metodo non era utilizzato perché gli elefanti non c’erano, ma in Asia esisteva un metodo di esecuzione per il quale erano addestrati degli elefanti, che schiacciavano la vittima facendola soffrire il più possibile.
Erano elefanti addestrati proprio per questo scopo, perché il sovrano del luogo doveva dimostrare di essere il legittimo sovrano in quanto riusciva a controllare anche la natura, nel suo territorio, tra cui gli animali.
4. Il toro di bronzo
Uno dei metodi di esecuzione in assoluto più crudeli, utilizzato nel nostro paese, era il cosiddetto Toro di Bronzo. Con questo metodo in pratica si metteva la persona all’interno di un toro di bronzo, sotto la pancia del quale veniva acceso un fuoco.
La vittima, in pratica, moriva bruciata, e le sue urla erano convertite dall’acustica della cavità in un verso simile ad un muggito, che non scandalizzasse i presenti.
5. Sepolti vivi
In varie parti del mondo, nella storia, molti prigionieri sono stati sepolti vivi. Una delle peggiori punizioni, infatti, era quella che consisteva nel vedere letteralmente “la morte in faccia”.
Queste persone venivano chiuse in una tomba e la morte arrivava, ore o addirittura giorni dopo, per fame e sete. Così colui che si trovava in questa posizione soffriva meno, ma molto più a lungo rispetto a qualsiasi altro metodo di esecuzione.