Qualche giorno fa, a causa di un parere negativo dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, è tornata la paura di uno spettro che si fa sentire da un po’ di tempo… L’olio di palma.
Un olio che troviamo in tantissimi alimenti perché ha la stessa funzione, come ingrediente, del burro, solo che costa molto meno. I supermercati come Coop hanno ritirato i loro prodotti, e nessuno li acquista, ma che cos’è davvero l’olio di palma? Cerchiamo di scoprirlo in cinque punti!
1. L’olio di palma fa male alle arterie
L’olio di palma possiamo trovarlo in due varianti, quello liquido e quello solido, sottoposto ad un processo industriale così che sembri burro.
La variante solida ha un’altissima percentuale di grassi saturi, quelli che ostruiscono le arterie, perché si scioglie a temperatura più alta della nostra temperatura corporea (38 gradi). Insomma, rimane solido all’interno del corpo, ed è per questo che crea problemi nei vasi sanguigni.
2. Il disboscamento
Non è un problema di salute ma sicuramente ambientale. L’olio di palma è uno dei prodotti più redditizi perché utilizzato per le industrie, soprattutto dolciarie, in tutto il mondo.
Per questo per i produttori è conveniente buttare giù le foreste (come quella amazzonica, perché le palme creacono e fruttificano ad alte temperature) per fare le piantagioni di palme da olio. Ogni ora si stima che vengano disboscati l’equivalente di 300 campi da calcio, nel mondo.
3. Le palme producono tantissimo olio
Il fatto che questo olio sia ricercato nell’industria è dovuto al suo basso costo: infatti, estrarre olio dalle palme costa circa 10 volte meno che farlo da altre piante come la colza, che sono molto meno produttive.
L’olio di palma si estrae infatti per spremitura, mentre per altri oli (mais, girasole) c’è bisogno di un solvente che lo “tiri fuori” dai singoli chicchi, motivo per cui la palma è decisamente più facile da gestire.
4. L’Orango di Sumatra
Questo animale è diventato il simbolo della deforestazione causata dalle piantagioni da olio. Infatti il distruggere le foreste significa togliere la casa a questi animali, il che li espone anche ai bracconieri.
Si stima che, a causa delle piantagioni di olio, 50 di questi oranghi muoiano ogni settimana, lasciando questa specie sempre più a rischio estinzione. E il problema è grave, perché nei paesi poveri la maggior parte delle deforestazioni sono completamente illegali.
5. L’olio di palma biologico… è sempre olio di palma!
Alcuni produttori cercano di “addolcire il concetto” scrivendo che il loro olio di palma è biologico, il che dovrebbe far pensare che sia migliore degli altri.
In realtà non è affatto così: il fatto che non usino pesticidi e concimi chimici non toglie che l’olio di palma sia comunque dannoso per le arterie, né che per piantare la palma non si siano buttati giù altri alberi. Insomma, biologico o no, sempre olio di palma è…