Se pensi che internet sia un’unica, grande vetrina e che tutto internet sia raggiungibile dai programmi che usi nornalmente come Firefox o Google Chrome, ti stai sbagliando di grosso.
Esiste infatti tutta una parte di web non raggiungibile, in alcun modo, con i normali browser né tantomeno da Google, perché sono siti che non possono essere trovati: si chiama DeepWeb e, se vogliamo, è molto più… interessante… del web a cui siamo abituati. In questa lista andremo a scoprire che cos’è.
1. Perché può esistere un Deepweb
Internet è un sistema molto più grande di come siamo abituati a conoscerlo. I siti che visitiamo di solito, da quelli personali a quelli delle aziende, fino ai social network, li conosciamo perché loro vogliono farsi conoscere, e non perché siamo bravi noi.
Se un sito non vuol farsi conoscere, o addirittura trovare, basta utilizzare un protocollo diverso dall’HTTP, che i siti normali non possano leggere, ed è chiaro che se non sappiamo precisamente come arrivare su quel sito non ci imbatteremo mai per caso.
2. Come si accede al DeepWeb
Per accedere al DeepWeb c’è bisogno di un browser speciale chiamato Tor. È diverso dai browser normali a cui siamo abituati, anche se permette di visualizzare dei siti internet a tutti gli effetti.
Solo che raggiungere i singoli siti non è facile, perché non esiste un corrispettivo di Google e per ognuno si deve conoscere l’indirizzo specifico. E trattandosi di siti che non vogliono essere trovati, a meno che qualcuno te lo dica…
3. Ricettacolo di illegalità
Sul DeepWeb si trova praticamente di tutto. Si va dalla droga, alle armi, si possono assoldare dei killer, si trovano immagini (e non solo) di natura pedopornografica: tutto ciò che di proibito si possa desiderare, sul DeepWeb c’è.
Le autorità hanno provato più volte a fare qualcosa, ma la sua struttura è così ben realizzata che è impossibile anche solo capire dove fisicamente si trovano i materiali di partenza…
4. Perché il DeepWeb è così difficile da controllare?
La differenza fondamentale da un sito come LaMiaOmbra, che state leggendo, ad un sito Tor è che tutte le cose che state leggendo sono sul nostro sito, che ha un responsabile. Se scrivessimo qualcosa di illegale, oggi pomeriggio avremmo la polizia postale davanti a casa nostra.
Ma se, come funziona nel DeepWeb, ogni parola, ogni lettera, si trova nei singoli computer di chi utilizza Tor, così frammentata che il DeepWeb si limita solo a ricomporre il tutto (come succedeva con eMule qualche anno fa) come è possibile rintracciare chi ha scritto qualcosa?
5. Il DeepWeb è usato anche in Italia?
Certamente! Anche nel nostro paese si utilizza il “lato oscuro del web”, e lo scorso anno le nostre autorità hanno trovato dei simpatici biglietti falsi per ATAC e ATM, i servizi di trasporti di Roma e Milano. Le indagini hanno portato alla scoperta del fatto che erano proprio venduti (ad un terzo del loro prezzo) sul DeepWeb.
E poi? Nulla di fatto. Perché come già detto identificare e multare chi li usa è possibile, rintracciare chi li produce non lo è, in quanto è impossibile risalire a lui. E il commercio, in questo modo, continua.